Un portafoglio finanziario è costituito da un insieme di titoli aventi diverse caratteristiche. In particolare i diversi strumenti finanziari avranno diversa rischiosità. Il rischio del portafoglio nel suo insieme dipende ovviamente dai singoli rischi e si calcola con una specifica metodologia. In questa guida vediamo come farlo quando il portafoglio è costituito da due titoli.
Uno dei principali vantaggi che derivano dall’investire in titoli diversi si trova nella possibilità di ridurre sensibilmente il rischio complessivo a cui il nostro investimento è esposto. In particolare ciò è legato alla correlazione esistente tra i vari titoli. Il rischio di portafoglio infatti sarà minore della somma di quello dei singoli titoli soprattutto se esiste correlazione negativa tra questi.
Il rischio, in finanza, è solitamente calcolato utilizzando la varianza o lo scarto quadratico medio. Per calcolare il rischio del portafoglio dovremo conoscere le quantità di titoli posseduti e i loro rischi specifici. Il rischio di portafoglio composto da due titoli sarà infatti dato dalla somma della loro varianza moltiplicata per il quantitativo al quadrato di quel titolo. A tale somma va aggiunto il doppio del prodotto tra la correlazione tra i due titoli, le due quote dei titoli e i due scarti quadratici medi.
Vediamo un esempio pratico. Un portafoglio è costituito per il 30% dal titolo A con scarto quadratico medio (SQM) pari a 0,5.
Per il 70% dal titolo B con SQM pari a 0,25. La correlazione tra i titoli è pari a 0,5. Il rischio di portafoglio è dato da: 0,25(0,5 al quadrato) per 9% (30% al quadrato) più 0,0625(0,25 al quadrato) per 49% (70% al quadrato) più 2 per 0,5 (correlazione tra i due titoli) per 30% per 70% per 0,5 per 0,25. Ovvero sarà pari a 0,079 (sotto forma di varianza) e quindi a uno SQM pari a 0,28..